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Udinese: La Serie B e tanto altro
E’ abissale la differenza di categoria. È straordinariamente diverso militare in una serie C, con una squadra alle prime armi e compiere un cammino di crescita con le poche risorse recuperate tra sogni e speranze di un calcio regionale sfiancato, e poi passare alla serie cadetta, quella nazionale, quella dai grandi numeri, dai grandi costi dalle grande risorse da impiegare. È passato un anno dalle prime pagi- ne scritte di questa nuova storia bianconero al femminile, abbiamo vinto un campionato regionale, creato un settore giovanile in collaborazione con l'Udinese Spa organizzando open day presso lo stadio friuli/Dacia arena e cercato di valorizzare il territorio e le sue risorse tramite eventi ad hoc e partecipazioni con la preziosissima cooperazione del comune di Udine.
Il nostro progetto, ambizioso sin dall'inizio, ci ha visto percorrere una strada ben delineata, fatta purtroppo di grandi sacrifici e difficoltà economiche, che ha sempre come obbiettivo il rilancio del calcio femminile sia a livello territoriale che nazionale, oggi continua a cresce solo grazie alla passione e al duro lavoro di quel primo gruppo di ragazze che si è fidato di noi e che oggi rappresenta la prima squadra. Grazie a loro, al loro aumentare, alla loro crescita alla loro volontà di migliorarsi ancora, siamo riusciti a creare un under 19 e a raggiungere i numeri per partecipare con due squadre under 12 (Pulcine ed Esordienti) tesserate Udinese Spa ai campionati relativi. I numeri e le richieste per giocare continuano a crescere e questo ci inorgoglisce, perché alla base di questa società rimaniamo ancora una semplice decina di persone che per volontariato e passione reggono in piedi questo progetto destinato a crescere ancora. È abissale la differenza tra il campionato regionale di serie C, che quest'anno purtroppo non ha raggiunto i numeri di adesioni e quindi ha spento l'ultima fiamma di quell'orgoglio sportivo del calcio femminile di cui viveva la nostra regione, e la serie B nazionale.
Le risorse economiche richieste sono tre volte tanto e la nostra società per nessuna categoria richiede una quota d'iscrizione, di conseguenza andiamo avanti esclusivamente grazie agli sponsor che credono nel progetto e nelle sue potenzialità anche a livello di immagine e pubblicità da offrire. Paghiamo forse lo scotto di essere identificate sotto l'ala protettrice dell'Udinese Calcio Spa, ma concretamente la nostra è solo una collaborazione per lo sviluppo dell'attività sportiva femminile e non ha alcun sussidio economico, se non un accorpamento legato all'uso del marchio e alla gestione dell'immagine relativa alla sezione under 12, anch'essa totalmente gratuita per quanto riguarda il tesseramento.
Ragazze che fino all'anno scorso militavano in campionati inferiori, o che erano prossime smettere a causa di un ambiente privo di stimoli, oggi hanno nel portfolio una vittoria del campionato di serie C e davanti la possibilità concreta di crescere attraverso l'esperienza nazionale in tutta Italia e attraverso sopratutto il percorso di crescita che vogliamo offrirgli attraverso anche la partecipazione al campionato primavera. Abbiamo una rosa molto giovane, che ha come obbiettivo la salvezza, ma che non appartiene a una sola etichetta di "prima squadra" come solerte fare nelle società professionistiche. La nostra primavera è nata esclusivamente dalla volontà di non perdere quelle ragazze non ancora pronte per affrontare un campionato di livello superiore, non ancora pronte per motivi di studio, di età o di semplice preparazione fisica. È stato un rischio che abbiamo voluto prendere sapendo che ciò avrebbe previsto un aumento dei costi, delle risorse umane e del tempo da dedicarci. Ma come società il cui obbiettivo non è esclusivamente legato alla pratica sportiva ma prevede un percorso umano, culturale, medico e sociale, abbiamo voluto a tutti i costi creare un ulteriore bacino femminile per gettare le basi del futuro. Sono molte le ragazze che adesso fanno sponda tra le convocazioni della prima squadra e la primavera, ragazze che l'anno scorso sono state protagoniste della vittoria del campionato, ragazze a cui quest'anno forse viene chiesto lo sforzo più grande. Esse devono infatti non solo essere da esempio per le compagne alle prime armi in questa esperienza under 19 (la squadra presenta una vasta fascia diversificata di età) ma devono anche lavorare sodo per migliorarsi consapevoli che sono il futuro su cui la società punta e saranno la risorsa fresca e promettente di cui le compagne di prima squadra necessiteranno durante tutta la stagione del campionato di serie B. Gli innesti a livello dello staff tecnico sono stati mirati e di qualità: nel nuovo organico sono entrati a far parte Franco (preparatore dei portieri) Cistiana Dose (fisioterapista) e Barbara Lesa (preparatrice atletica). Importanti anche gli innesti per la prima squadra che hanno visto l'arrivo del portiere Paola Cabass, Silvia Blarzino (attaccante), Arianna Cencig (difensore) Martina Asia (centrocampista) e Francesca Molinaro (centrocampista). Incoraggianti anche i risultati ottenuti nelle prime sei gare disputate in campionato (due vittorie, un pari e tre sconfitte) contro avversarie già rodate nella categoria per esperienza e maturità delle giocatrici. Numeri importanti anche per la primavera che oltre alle "veterane" della società è composta da altre 17 ragazze il cui numero è in costante crescita e le annate variano dal 2002 al '98 e sono seguite dal mister Andrea Degani e da Gabriele Picco. È abissale la differenza di categoria, come è abissale oggi l'impegno di lavoro che staff tecnico, società e giocatrci ci stanno mettendo per crescere e fare bene. Il cammino è lungo e necessita del sostegno
di tutti, ma noi siamo pronti per questa ennesima sfida!
Camilla Dibenedetto - Il Calcio Illustrato